martedì 21 giugno 2011

Grosso guaio a Chinatown

Le registrazioni della mia trasmissione Studio Tan sono terminate martedì scorso. Oggi, con la scusa di voler partecipare a Non è un paese per umarells 3.0 (non c'è più posto per me, troppa gente in studio) sono tornato a quel ristorante pseudo cinese in via Ferrarese; l'altra volta avevo detto che non ci sarei tornato.
E' stata confermata l'esperienza onirica. Non so di preciso, ma è come un sogno in cui posso prendere tutto quello che voglio, virus compresi, per € 9,90. Stavolta ho avuto proprio la nettissima sensazione del sogno.
Già fuori, in via Ferrarese, trovo subito il parcheggio, e sono tutti cinesi. Dentro, tantissimi cinesi e molti italiani porci che mangiano a quattro palmenti, come me, servendosi con le stesse forchettone che poi appoggiano sul cibo, tenuto bene al caldino in modo che i batteri si sentano maggiormente a loro agio.
Dentro i grandi vassoi metallizzati c'è tutto. Noodles di vari colori e con varie verdure, gamberi, pollo al curry, manzo e peperoni, bambù e peperoni, roba strana e peperoni, tofu che gonfia all'istante, radicchio cotto, rigatoni, lasagne, strane pizze al prosciutto finto, frittura di calamari, una roba rosso scura con poca ciccia e molto osso che ha un sapore mai sentito, probabilmente è gatto. Salse a parte, tutti tocciano il cucchiaino. Poi le cozze cotte, pericolosissime e le più ambite. Cozze crude, spiedini di gamberi crudi ed altre cruditè vanno portati al tizio che li cuoce lì per lì. Un altro tizio è addetto al servizio dei ravioli al vapore. La volta scorsa, una zuppa inglese indecente sembrava pongo. Oggi invece un créme caramel dentro la tazzina da caffè mi ha spinto a mangiarne due. Poi cocomero e gelati.
Anche il rullo trasportatore col sushi è abbastanza frequentato, ma la varietà è un pò monotona.
Non ho mai fatto sogni del genere, al massimo ho sognato di essere da Nannucci a riempirmi le braccia di vinile come facevo 25 anni fa, ma giuro che la sensazione era di stare sognando. Perchè poi? Come penso si sia capito, la smanazzeria collettiva nelle stesse posate - e non solo - mi faceva parecchio schifo, ed infatti mi sono limitato, avrei potuto mangiare il triplo.
Va bè ci tornerò, poi vi farò sapere quando passerò dal letto al cesso con 38 di febbre, e il water mi sembrerà freddo come l'Antartide.
Cos'ò?

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