venerdì 31 agosto 2012

Oggettistica


Questa foto è stata scattata martedì 28 agosto 2012 in una casa non ancora censita al Catasto Fabbricati.
Evidentemente avevo già visto questo gadget tanti anni fa, poichè il 25 marzo 1988 scrissi nel mio diario scolastico:

La donna a 10 anni è come il treno:
va.
La donna a 22 anni è come il taxi:
va.
La donna a 37 anni è come il bus:
va.
La donna a 60 anni va:
è come la bici.

Il giorno dopo aggiunsi:

La luce è come il buio:
quando è buio non si vede.
La donna è come l'uomo:
anch'essa ha le gambe.

Modernariato

Ho trovato uno scatolone pieno di scritti dal 1982 al 1989. Ne farò buon uso in futuro, che adesso non ho tempo, intanto però c'è questa poesia:

I FIUMI

Una sera ch'ero sbronzo

mi bagnai dentro l'Isonzo:
tutt'a un tratto
mi sentii abbastanza stronzo.

D'improvviso vidi un cerchio,

si trattava di un coperchio.
Quando l'ebbi sollevato
e vi fui entrato
io mi ritrovai nel Serchio.

Un cartello appeso a un filo
mi diceva "questo è il Nilo".
Il pensiero mio tentenna:
non ci credo neanche un Po,

questa è la Senna.

giovedì 30 agosto 2012

deja vu

Capitano anche a voi gli amici che a distanza di giorni vi ripetono lo stesso discorso, o vi fanno le stesse domande? A me dispiace un pò perchè sembrano veramente rincoglioniti, e poi mi sa che è contagioso.

deja vu

Anche voi avete tanti amici che quando vi incontrano ripetono la stessa cosa? Aneddoti, luoghi comuni, temibili barzellette, ma uguali?

deja vu

Avete anche voi diversi amici che vi ripetono lo stesso identico discorso a distanza di giorni? Inizialmente, anni fa, poteva dare l'impressione di un deja vu: ora invece sembra un du maron.

lunedì 20 agosto 2012

L'ultima canzone

TESTO IN ANTEPRIMA NAZIONALE


Questa è l’ultima canzone ve lo giuro, questa è l’ultima canzone son sicuro
Questa è l’ultima canzone ve lo giù, questa è l’ultima canzone non ne ho più

Ora smetto di suonare vado a fare il ragioniere, vado a far l’odontotecnico aiutante
Vado a fare il pizzaiolo così resto un po’ da solo,
chi mi avrà mai messo in testa anche di fare il cantante?

Un geometra normale che misura nel cortile,
farò dei frazionamenti renderò molto contenti i residenti nelle case, 4 sentimenti base
possidenti senza tanti sentimenti

Questa è l’ultima canzone ve lo giuro, questa è l’ultima canzone son sicuro
Questa è l’ultima canzone ve lo giù, questa è l’ultima canzone non ne ho più

Con i verbi all’infinito faccio rime all’infinito, alle sagre aiutare i volantini a compilare,
che se bene vuoi mangiare qui da noi devi arrivare,
che se l’unto voglio infliggere un poco dovrò soffriggere

Aprirò un videonoleggio per campare sempre peggio
Così manderò affancule chi scarica da emule
Mi rovino e compro un taxi, sempre maledetto C..xi
Visto che solo a pensarci io mi incazzo sempre più?

Voglio prendere un’edicola o una rimessa agricola
Devo aprire un’officina prima che venga mattina
Vado a fare il lattoniere, l’antennista, il carrozziere
Voglio avere tre cavalli, uno brutto gli altri belli

Voglio seppellire i morti giù nella valle degli orti
Voglio essere Maciste nella valle dei farmacisti
Voglio assistere un notadro, voglio fare il benzinadro
Importare dall’Olanda poi scappare con la Panda

Fare il culturista unto poi scappare con la Punto
Fare il vecchio pensionante poi scappar con la badante
Fare il tato coi bambini e scappar coi pannolini
Fare il tato coi marmocchi e scappar con i pidocchi

Ogni tanto suonare ancora un po’ con i Big Fest
Costruire bimbi finti da usare nei crash test
Laurearmi in preveggenza frequentando fuori sede
Per poter leggere i fondi, per poter leggere il piede

Questa è l’ultima canzone ve lo giuro, questa è l’ultima canzone son sicuro
Questa è l’ultima canzone ve lo giù, questa è l’ultima canzone non ne ho più
Questa è l’ultima canzone ve lo giuro, questa è l’ultima canzone son sicuro
Questa è l’ultima canzone non ce n’è più per nessuno
Questa è l’ultima canzone, meno 3 – 2 - 1

domenica 24 giugno 2012

io vorrei, non vorrei, ma se vuoi

Sto già assaggiando l'estate che spero di evitare il più possibile anche quest'anno rimanendo a casa a dare le medicine all'orto e innaffiare la suocera, ah no viceversa.
Uscirò di casa dalle 12 alle 16 per mangiare polenta col cinghiale senza bere un cazzo.
Cerco l'estate tutto l'anno, e all'improvviso eccola qua.

A causa di figli, moglie e delle loro insane passioni sto scrivendo seduto all'ombra di un enorme gonfiabile del bagno San Marco di Lido di Spina, grazie alla cortesia del gestore Sante che conosciamo già da parecchi anni. Oggi niente ohmbrellone perchè ci fermiamo solo un paio d'ore: ci penserà poi la famiglia nel lungo periodo di luglio, mentre io starò perlopiù a casa a tentare di finire il mio disco.

Qua in spiaggia non c'è wifi, e dovrò trasferire questo testo sul blog in qualche modo arcaico e retrogrado (lo sto riscrivendo, ndr) poichè sto utilizzando l'iPod Touch mentre ascolto Nicola Conte che fa tanto estate fighessa, ma sto disco rompe un pò le balle. Era meglio Bitches Brew che avevo messo prima, ma non si può avere tutto.
L'anno scorso Sante mi disse che non voleva dare il wifi libero a causa della complessa normativa e dei controlli, avrà ragione anche lui, arrivasse mai qualcuno che si mette a chattare seminudo tutto unto con degli anarcoinsurrezionalisti tra uno spritz un mojito una partita a beachvolley un'apericena un discodinner, dopo ci manca pure la polizia postale.

Oggi è il 24 giugno, e ancora manca buona parte delle orde di merde, tutto sommato c'è parvenza umana. Al bar nessuno mi ha pestato i piedi per passarmi davanti. Il sosia di Renato Zero ancora non si esibisce sotto casa. La vecchia del piano di sopra l'ho vista saltellare nell'atrio, come una che prende l'onda e non riesce a fermarsi; ha solo sgocciolato sul nostro balcone un pò di panni stesi ma non ci ha ricoperto con le briciole del pranzo, e pare che abbia anche smesso di trascinare gli armadi alle 4 di notte.

Ieri sera il ristorantone megatronico di Lido degli Estensi - se c'è qualcosa peggio di Spina è gli Estensi - è riuscito a darci un tavolo pur nella ressa del sabato e ci siamo magnati un pò di pesce, con moderazione viste le scarse finanze e il 10% per il servizio. D'altronde qualche grappa del Duce "Vincere" era esposta nel sacrario delle grappe da collezione. C'era un cameriere che sembrava uno di quelli finti come al matrimonio di Venanzio: portava via i piatti senza accertarsi se vuoti o pieni, anche se il mangiante stava mangiando.
Per quanto il servizio fosse comunque efficiente, aspettare un paio d'ore in un ristorante strapieno con le due salamandre minorenni è una cosa che va generalmente evitata.
Zanzare ce n'erano parecchie, ma a quell'ora avevano già mangiato. Ci giravano davanti alla faccia giusto per rompere i maroni.
Il nostro letto ha rete e materasso così immorali che stamattina verso le sette, al passaggio del camion del rusco, mi sono svegliato con i denti spostati.

Qui di fronte alla mia postazione ombreggiata da nonna malata, che camuffo un pò grazie all'iPò e alla maglietta di Frank Zappa, c'è una bellissima piscina unica àncora salvifica dei miei rari momenti adriatici, ma c'è un sacco di gente, ed è veramente un caldo porco come al solito. Che poi non è il caldo, quello lo conosciamo. E' un caldo peggiore, poi la sabbia nei piedi, il secco, l'aria immobile, fermatemi.
Un bimbo all'interno del gonfiabile, protetto da una rete, mi spinge la schiena dicendomi "spingo". Bravo, gli dico, sei coerente.
Tra poco si andrà a fare un'ora di coda da Idea Pizza per mangiare la pizza a metà prezzo, poi sistemarsi un attimo, litigare coi cinni, ripartire, pieno all'iperself che costa meno, generi di prima necessità a Casalecchio, e a casa verso le 20.
Insomma, adesso chiudo e vi saluto con l'altra mano, wish you were here.

Anzi, come dicevamo 25 anni fa a Lagaro:
- How I wish you were here?
- How I wish, how I wish.


martedì 19 giugno 2012

SOTTOSCRIZIONE



Diffondo anche qui, è una cosa seria.

Se vi sembra il caso, condividete. Poi passerò allo spam per e-mail.
Per il momento posso solo aggiungere il breve dialogo che ho sognato stanotte, che probabilmente diventerà il corto più corto di tutti:
"Ti amo."
"Eh?"
Ma a parte questo, cliccate sul link sottostante, leggete e condividete (e anche pagate, perchè no)

Sottoscrivi per Lolli ad Abbey Road

(Guarda se c'è Lolli ad Abbey Road)

NOTA di aprile 2014: tutto ciò divenne obsoleto a seguito del successful crowdfunding su Musicraiser. Però potete sempre buttare un occhio sulla webcam per vedere se passo da lì, prima o poi ci passerò

domenica 20 maggio 2012

Il fattore X


Sì ho capito, X Factor, il nome riempie la bocca. Mal me ne incolse quando non resistetti e mi iscrissi online, ma soprattutto quando mi scappò di dare la notizia nel gruppo segreto di facebook, che ormai le cose le scrivo solo lì e non sulla mia bacheca, che ho degli amici del cazzo.
Amici del cazzo riempie la bocca, in realtà non è così, solamente c’è qualcuno che non desidero si faccia i fatti miei ed infatti tento di impedirgli di vedere le mie cose modificando la privacy. Gli ho dato l’amicizia perché sono un idiota, roba di lavoro, e poi la mia roba se la postano altri si vede comunque, e non posso mica star lì a cancellare tutto, ad es. una taggata di Farnedi o Masotti bisogna tenerla, e come si fa, insomma va ben a cagare te e facebook.

Dopo la telefonata di una signorina cordiale e senz’altro bella, altro che i soliti call center, che mi chiedeva se per il casting di Milano preferivo domenica 20 o lunedì 21, avevo trovato quattro brani che riempivano la bocca. Non sto neanche a scrivere quali erano.
Sempre nel gruppo segreto mi fu proposto di andare su con auto ed autista, ottimo, accettai, salvo poi un repentino cambio di programma dell’autista, così mi trovai a fare una delle cose che mi riesce meglio, cioè progettare un viaggio su internet perdendo ore. Trenitaglia ciucciami la vestaglia (cit. Salvia) poi la metro verde fino a Cadorna e la metro rossa fino ad Amendola Fiera. Chiedo conferma per l’appunto a Salvia che abita in zona, e dice che son stato bravo.
Trascorsi un bel venerdì con W Pasquini perché mi mancava la foto da consegnare al provino, così lui mi fece il book, poi andammo a Punto Radio dove feci il provino in diretta, col controcanto punk / oi! di W Pasquini, e una mangiatina al giapponese di Via Don Sturzo che è decisamente buono, anche per i vegetariani.





Stammatina, come dicono a Roma per riempirsi la bocca, son partito alle 3:45 per parcheggiare al binario est. Arrivo sui viali e vedo famiglie sulle aiuole centrali con bimbi in braccio, una roba apocalittica. Cazz’è, penso per riempirmi la mente, nel frattempo interrompono Raistereonotte per dare notizia del terremoto. Nel salone della stazione, dopo essere riuscito velocemente ad acquistare un biglietto automatico con carta di credito, mi brozza un cingalese cinquantenne pieno di valige e sacchi: “Terremoto, tutti fuori, you speak english, capisci, treni no linea” tracciando con le braccia un binario immaginario. Ho cominciato a parlargli in inglese ma era ancora peggio, mi ha detto “no no, se terremoto linea fermi non so, capisci” poi è passato agli tsunami dello Sri Lanka, 5 milioni di morti, e son riuscito a divincolarmi.


Treno delle 5:22 sul binario 10, mi accomodo in un sedile singolo e mangio anche un tramezzino della coop per riempirmi la bocca. Arriva un cretino sui 20 anni con delle corna rosse di pailettes in testa, potendo scegliere tra 12 vagoni vuoti si stravacca proprio sul posto singolo di fianco a me e si mette a dormire.

Dopo una mezz’ora passa un ferroviere e mi dice di andare al binario 1 ovest, dove in effetti c’è qualche sedicenne sulla panchina che canta a cazzo modulando come Giorgia. Salgo anche lì e dopo un po’ arriva un altro ferroviere che mi dice “se ne parte uno, è di sicuro quello al binario 10”.

Intanto la voce artificiale ripete incessantemente che sono in corso verifiche alle infrastrutture a causa di scosse telluriche. Una signora africana ripete “scosse telluriche, scosse telluriche” per riempirsi la bocca. Su un’altra panchina dorme un tizio senza un piede, a faccia in giù. Uno sale gridando che qualcuno lo aiuti a portare su le valige, poi si incazza perché nessuno lo aiuta. Torna quello con le corna e chiede spiccioli per un caffè della macchinetta, si incazza perché non glieli dà nessuno. C’è una ragazza carina che si innamora di me a distanza, succede così di rado che lo capisco persino io.


Ritorna il primo ferroviere e forma un capannello avendo qualche notizia più certa, e cioè “partire si parte di sicuro, credo fra una decina di minuti”. Però sono già le 7:50, bene che vada arrivo a Milano alle 11, poi ho la metro. I cancelli di X Factor aprono alle 9, tocca stare in fila a prendere il numero, chissà quanta gente c’è, poi se entro nel meccanismo ferroviario son rovinato, ho già dormito a Milano Centrale nel 1989 e non intendo ripetere l’esperienza. Quella volta c’era anche una ragazza di Loiano con cui ci piacemmo un po’ e ci appoggiammo le testine a vicenda per dormire amorevolmente: oggi non ho nessuno, neanche e soprattutto di sesso maschile nonostante alcune richieste peraltro light come nel mio stile, che abbia avuto voglia di sopportare me ed un casting delirante.

Insomma torno a casa, vedendo poi nel sito che alla prima giornata di casting milanese del giorno prima c’erano 15.000 persone.
Ci sarebbe anche la mia auto, ma andare a Milano costa qualcosina in più, e soprattutto ho il sentore che se non cambio auto entro l'anno mi esploderà sotto il culo.
Ci sarebbe anche domani, ma come asserisco per riempirmi la bocca “mi sono rotto il cazzo”.

domenica 8 aprile 2012

Cose di casa


Dopo aver pensato con cura al prossimo fotosafari, o al vecchio zoosafari, l'Esperto è in procinto di maneggiare non quel libro sul comodino bensì "Ci Meritiamo Tutto" di Masotti o, in alternativa, il catalogo Eismann estate 2011, supino sul comodo tamarazzo nell'esotica cornice del paese che diede i natali a Paolino del Quadrello.



Mimetizzarsi nella savana non è sempre facile, ma a volte ci si camaleontizza in semplicità con un piccolo aiuto dall'arte e dai decori.



"Vaffanculo te e la tua bicicletta."



In attesa di ectoplasmi da rinchiudere nel baule e caricare sul Frecciarossa come faticoso bagaglio a mano



Emerso dalle onde, la tempesta perfetta non è più che un lontano ricordo, e siamo pronti per un mojito da Savini



Se sarà femmina la chiameremo Moplen




Si vede la festa di Cà dei Marchi, ottima occasione per sognare sugose salsicce autoctone ed al contempo per soddisfarsi della propria presenza altrove.

sabato 24 marzo 2012

pagherete caro pagherete tutto

Lo so che le pago sempre. Un gran venerdì sera al concerto di Eloisa Atti col quintetto, io e Rockabilly molto ubriachi a barcollare per una Massa Lombarda calda deserta e piena di illuminazione pubblica. Anche l'ostile navigatore nuovo del Billy si è piegato alla mia potenza irradiante e ci ha fatto parcheggiare di fronte al ristorante, dove il cameriere ci ha offerto pure un'assaggio di frittura di pesce. Dopo il concerto, durante il quale mi sono adagiato nell'avvolgente music of the spheres, un indescrivibile pub nel quale l'anzianotto proprietario ci serviva birra artigianale elencandoci le caratteristiche che "se non ci sono, è una birra di merda" e buttandoci arachidi sul tavolo da un piccolo pitale.
Ovviamente, superato il punto di non ritorno che sono le 22, avrei potuto reggere qualsiasi orario, ed infatti sono tornato a casa alle 2:30 di notte.


Il giorno dopo è cominciato con Francesco che, svegliatosi presto, è andato subito a pisciare dentro la cassetta dei gatti, che già sono parecchio stronzi di loro.
Poco dopo ha fatto la spia raccontandomi che Giulio mi aveva fregato 60 centesimi dal portamonete: Giulio negava anche davanti all'evidenza.
Partiamo per andare dai nonni a Monghidoro, con la pandamamma perchè la mia punto è avvolta dentro e fuori da un peculiare aroma di benzene, e almeno cerco di non avvelenare i minorenni.
Essendo già pratico, chiedevo spesso a Francesco "se hai mal di pancia dimmelo subito", "va bene". Nonostante i previi accordi, ha vomitato poco dopo Zaccanesca, più che altro sulle proprie braghe e sulle mie scarpe.

Giunti a Monghidoro, dovevo spedire urgentemente un pacchetto all'ufficio postale e speravo che i bimbi riuscissero a comprare un sacco di porcherie col nonno nei negozietti. Invece il nonno era molto stanco, così me li sono tirati dietro attraversando l'intero paese. D'acchito abbiamo incontrato la signora novantaduenne che mi ha incaricato di fare un frazionamento di un terreno altrui, a cui gli altrui non acconsentono, e mi è scappata la bestemmia secca vedendola da lontano. Ha detto che mi aveva cercato per dirmi che uno degli altrui, ottantaduenne lisergico pure lui, prima di firmare voleva una firma del tecnico che ammettesse di aver sbagliato a non frazionare 30 anni fa, il tutto mentre tenevo per mano Francesco che mi girava intorno in cerchio costringendomi a ruotare su me stesso fino al collasso degli organi auricolari dell'equilibrio.
Poi un salto al'edicola a comprare le figurine panini dei calciatori 2012, almeno Giulio ha trovato Ibrahimovic che dice essere figurina molto rara.
All'ufficio postale, nell'attesa e con una puzza micidiale di clientela sporca, è entrato il Frumens che non vedevo da settembre, chiedendomi aiuto perchè vuole fare il cd singolo di "Ho Comprato Una Mela" e deve iscriversi alla SIAE. E' stato un pò come parlare ad un personaggio di fantasia. Alla fine gli ho detto "eh bè, la siae, via orfeo, lo sai dov'è, vado perchè vedi, va bè, eaea ea ea ea" con pacca sulla spalla.


http://www.youtube.com/watch?v=4vYAWXps960


Mi sto dimenticando sicuramente qualcosa, anche se sono passate poche ore. Al ritorno verso casa dei nonni c'era anche un africano questuante ma, quando rispondo "no ea ea eaea ea ea" con lo sguardo da operaio appena uscito dalla fonderia che solo io posso avere, non insiste neanche un attimo.
Mangiamo, anche se mentre mangiamo Francesco inspiegabilmente si piscia addosso, bagnando di nuovo le braghe che avevo appena lavato ed asciugato col phon.

Era già da un pò che ero lì ad aspettare la prossima. Invece si addormentano sul divano. Allora vado al piano di sopra nella mia vecchia camera, fabbrico una mezza sigaretta artigianale e ritrovo la collezione di riviste Out Of Time che avevo perso di vista da un pezzo. Ma un urlo dal condominio di fronte mi scuote: "Riccardo!". E' Luigi il pittore, che mi chiede una sigaretta. Non posso negare il possesso di tabacco, perciò lo invito a scendere ed incontrarsi sotto. Arriva con un quadro appena finito, dice. Io non è che capisco tanto di arte classica o moderna, ma uno che gira per Monghidoro a vendere i suoi quadri mi ha sempre lasciato un pò perplesso. Una volta per togliermelo dai maroni gli comprai due stampe a venti euro. Guardo la rappresentazione di un ovale irregolare dettagliato nei contorni, da cui fuoriescono piccole macchie colorate più sfumate che ascendono nel cielo giallo. Dico "bello", non so quale parte del quadro guardare, penso che costerà almeno 500 euro, ed evidentemente Luigi è riuscito a leggere i sottotitoli: "non me ne frega assolutamente un cazzo e a dipingere sono più bravo io", infatti dice "va bè ho capito che non ti interessa" e se ne va ringraziando per la sigaretta. 

lunedì 12 marzo 2012

Uomini e cofani

Vengo da una famiglia collezionista da parte di mamma. Dopo 44 anni conserva ancora il moncherino del mio cordone ombelicale, giuro. Sto facendo giocare i miei figli con i Playmobil del 1974, nonchè con la rarissima collezione completa di Barbapapà in gomma prodotti dalla Fabianplastica. Leggiamo valanghe di libri e giornalini che mia mamma aveva cominciato a conservare dieci anni prima della mia nascita.

Sarebbe stato incompatibile con l’asse strutturale genetico non essere parimenti feticista e quindi, trasportandomi in ambito musical-discografico, ho un sacco di vinili e cd, anche inutili, tipo i cd singoli degli U2.

Ogni tanto intrattengo qualche breve dialogo con amici rudi ma saggi, che mi dicono: “Allora, facciamo il punto. Tu hai già il vinile di We’re Only In It For The Money di Zappa. Adesso spiegami perchè dovresti spendere 45 euro per comprare un cd giapponese imitazione in miniatura di un originale che hai già!”. Ammetto di avere bisogno di queste strigliate, soprattutto adesso che è finita la festa, ho comprato moglie casa e due bimbi e non ci sono più soldi per Amazon. Ho finanziato parecchio Nannucci e Rockshop dal 1983, poi però hanno chiuso prima loro.
Vabbè, mi sono spinto online fino in Brasile per completare la discografia degli Os Mutantes, in Irlanda e Gran Bretagna vado di Christy Moore e Gong, i dischi di Bernard Lubat me li faccio mandare dal suo paesino Uzeste, ma le ore trascorse da Nannucci sono state veramente tante.

Una delle ultime esperienze fisiche in negozio, tuttavia, è stato accorgersi del ritorno in catalogo dei cd di John Martyn, introvabili da anni. Island, edizione standard con l’arcobaleno sulla costina, niente remaster o bonus tracks; almeno avevano il jewel case nuovo fiammante senza graffi, segno di ristampa recente, e non c'era il bollino SIAE a mezza via che sigilla l’apertura, abominio criminale. Chi me li restituirà i quarti d’ora passati a togliere le tracce di adesivo facendo un’operazione molto simile alla depilazione a strip?
Insomma ne compro solo tre, perchè i miei sensi di ragno mi facevano sospettare qualcosa. E infatti dopo 15 giorni vedo la pubblicità della nuova serie JOHN MARTYN REMASTER. Ho dovuto ricomprare anche quei tre, e ovviamente su ebay nessuno ne vuole mezza dei vecchi unremasters.

Via via fino ad essere sommersi dalle Deluxe Edition di qualcosa uscito 10 anni fa (che per il mio orologio biodiscografico equivalgono a 10 minuti); oppure il cofanettone di Quadrophenia con 4 cd, dvd, 45 giri, foto, foglietti, libro; la recente apoteosi delle Immersion Edition dei Pink Floyd. Attualmente The Wall consta di 6 cd e 1 dvd, e costa 100 euro.

Innanzitutto mi chiedo se qualcuno è ancora senza The Wall in casa. Io ad esempio ho il vinile, e la versione del cofanetto Shine On dei primi anni ’90: pensavo di essere già abbastanza rimasterizzato. Poi ho trovato da scaricare (illegalmente) in rete la versione quadrifonica, il dvd audio 96/24, la prima stampa tedesca su cd, la versione deemphasized (non mi chiedete, non ho mica avuto voglia di capire).
Idem per Dark Side Of The Moon, di cui ho due vinili (uno è originale dell’epoca) e tre cd, oltre alle suddette versioni trovate in rete. E nonostante questo la EMI riesce ad attirarmi verso il nuovo cofano da 100 euro, che lascerò comunque lì dove sta.
Ci fanno comprare lo stesso disco più o meno ogni 5 anni, dal 1970.


Poi c’è Steven Wilson, che è un capitolo a parte nella storia dell’umanità vinilica. L’ho amato come tutte le donne che non ho potuto avere: in casa ho della sua roba su picture disc che aveva registrato da bambino, vinili colorati, cd allegati a fanzine inglesi e riviste greche, il disco degli Opeth dove suona un pezzo alla tastiera, quello di Fish che ha mixato. L’ho comprato eccome il cofanettone di Grace For Drowning, coi suoi 3 cd e il bluray, costava relativamente poco, e non era una cosa che avessi già. Però d’ora in poi andiamoci piano. Senonchè Steven si è messo a rimasterizzare e rimixare in 5.1 tutti i King Crimson, poi evidentemente ha buttato giù due Brufen da 600 con una Red Bull, una spruzzata di Babyrinolo, un caffettino, ed ha rimixato anche un disco dei Caravan e Aqualung dei Jethro Tull.
Ero appena riuscito a vendere su ebay i vecchi cd dei KC dopo aver completato la collezione del 30° anniversario in versione giapponese, benchè avessi già i vinili. Ricompriamo pure tutto per il 40°, in rete i prezzi sono accettabili. Però non avrò mai il tempo per capire se, come sostiene un eminente discografico mio amico su Facebook, Steven ha tolto il mellotron da un brano di Lizard. Anche l’ultimo album di Steven alias Bass Communion è uscito in doppio LP più un cd, e dice che i supporti sono mixati diversamente. Dovrò aspettare che i miei figli prendano la patente per avere la mezza giornata necessaria a comparare le versioni.

Se i responsabili della EMI investissero una qualche scarna risorsa ad esempio in me, che ho pubblicato 2 album con i Central Unit. Almeno lo saprebbe qualcuno in più e se li scaricherebbe gratis, invece niente. Potrebbero anche pagarmi le royalties in cofanetti.
Non sono mica tanto furbi.

N.B. - Questo post è stato scritto per www.stonehand.it

mercoledì 7 marzo 2012

Uomini e camion

Questa cosa perdura nel tempo, soprattutto appena entrato in autostrada a Casalecchio. Sto sulla destra tranquillo, e dietro un tir che mentre lo semino mi lampeggia.
Ne sorpasso un altro, regolarmente, poco traffico, ampio margine di cambio corsia, e mi lampeggia e strombazza.
Un altro comincia a lampeggiare e strombazzare a Sasso Marconi e smette a Rioveggio quando imbocco l'uscita.

Pago € 2,10 rispondendo in automatico con un "tua madre" alla macchinetta che dice graziearrivederci, poi mi fermo subito nel parcheggio a controllare la mia punto. Ha una gomma a terra? I fanali rotti? Sto perdendo le gomme? Ho inavvertitamente lasciato un cervo a penzolare dal finestrino? Qualcuno mi ha attaccato un adesivo volgare sul paraurti? Ha preso fuoco? No, niente.

Anche perchè in effetti di piccoli inconvenienti automobilistici me ne sono capitati. Quando la fondovalle Savena era chiusa per frana, dovendo andare a Bologna passavo per una cavedagna in mezzo ad un bosco per recuperare qualche minuto sul tragitto indecentemente allungato. Sento un tonfo, guardo lo specchietto e vedo la mia marmitta a terra tra gli alberi.
Un'altra volta che volevo andare ad un concerto di Farnedi, durante una rotonda a Casalecchio sento un rumoraccio e l'auto non tiene più la strada. Mi fermo al volo e noto che il cerchio destro è marcito e si sta staccando dalla parte centrale, che ha ancora i bulloni ben saldi. Ancora pochi metri e perdo la ruota. Fosse successo mezz'ora prima in galleria ai 130, allora sì che qualche tir mi avrebbe suonato a ragion veduta.

Da qualche mese sento una tanfa intensa di benzina dentro l'abitacolo, e anche fuori se la lascio nel garage dell'ufficio. Non carico più i bimbi per non avvelenarli. Una mattina ho dato l'auto a mia moglie per andare a lavorare, pensando di convincerla che è ora di cambiarla. Tornata, mi ha risposto che sentiva solo puzza di arbre magique al cocco, epperò faceva uno strano rumore.
Difatti ha cominciato a fare un rotototototototo, sono andato dal meccanico che mi ha fermato con due fascette un tubo lì che non so cos'è, che sbatteva sulla carrozzeria. Non ha voluto niente, gli ho fatto pena.
Ho trovato una fornitura semestrale di arbre magiques al cocco dentro un cassetto di mia suocera quando abbiamo svuotato la casa per affittarla. Erano lì credo dal 1985, ancora chiusi nella plastica, è stato un netto tuffo nel passato. Anche gli arbre non sono più quelli di una volta.

Anche la carrozzeria ha parecchie defaillances da quella mattina nevosa in cui andai a sbattere contro un'altra punto che aveva frenato per evitare un camion fuori mano. Scende quello della punto, un pò incazzato, dicendo "Cos'è successo qui?", ma è il mio amico Fabrizio, e quando mi vede dice "Ah sei te, ciao, tutto bene a casa?"
Da allora mi ha leggermente tamponato un sacco di gente, e ho sempre fatto bella figura mandandoli via dicendo "non si preoccupi, era già sfatta".
In autostrada sono rimasto fermo due volte col motore fumante: una volta ho aspettato 6 ore il Carl Attrezzi per un disguido, mi ha aiutato la Polizia richiamandolo con veemenza; ho poi dovuto cambiare il motore. L'altra volta ero con moglie e bimbi sul raccordo con la A14, momento poco piacevole.

Venerdì scorso a un semaforo mi volevano pulire il vetro. Di solito me lo faccio pulire volentieri perchè è sempre extrazozzo, anche grazie a un tergicristallo che esce di sede e si ferma, quindi ne funziona uno solo. Invece quella volta mi è uscito un gesto bellissimo che significava "cosa vuoi mai pulire, guarda che macchina che ho", e infatti il lavavetri ha annuito e se ne è andato.

giovedì 1 marzo 2012

IL SIGNOR V2

Ai sensi della normativa sulla privacy rivelerò solo il mio nome.
I fatti narrati sono realmente accaduti e non romanzati.
A causa del linguaggio e degli argomenti, il post è consigliato ad un pubblico avulso.
L'ho messo più che altro per Farnedi e Riluttanza che sennò si annoiano.

Videonoleggiatore (V1) - Ciao V2.
V2 – Oh ciao V1. Tutto bene, sì? (e posa sul banco del videonolo La Repubblica, giornale noto ai tempi per allegare ogni settimana film in VHS. Lo legge con attenzione, dalla prima all’ultima pagina, in silenzio di fronte a V1, per una quindicina di minuti) Vuoi leggerlo?
V1 – No grazie, quei giornali di merda non li voglio vedere.
V2 – … (sgrana gli occhi, prende il giornale ed esce dal videonolo in silenzio)
Dopo dieci minuti, suona il telefono.
V1 – Pronto?
V2 – Ah, sono V2. Volevo dirti che non puoi permetterti di dare certi giudizi sui giornali che leggo…
V1 – Ma vaffanculo va. (clic)
---

V2 - Oh Lolli, ciao. Volevo chiederti: sai dove posso comprare delle custodie vuote per cd, che ne ho rotte un paio?
Lolli - Mah guarda, se te ne bastano 2 o 3 ce le ho in ufficio. Se mi accompagni a prendere il caffè poi andiamo a prenderle.
V2 - OK. (si incamminano) Oh guarda, c'è quella grandissima testa di cazzo del figlio di XY. Allora tutto a posto eh. Solite cose. Niente di nuovo. D’altronde cosa vuoi pretendere da un paese come questo? La nebbia totale. Nebbia di inverno e anche d’estate. Le manifestazioni in piazza, con l’assessore che squittisce sul palco. Ah che roba. Poi quell’altro, che organizza le manifestazioni, i mercatini, eh. Guarda, è lì che va al bar, guarda com’è grasso, tra lui e sua moglie chissa quanta merda che fanno quando vanno al cesso. Va bè che adesso forse ho trovato una casa là… Vado un po’ là…
Lolli – Là dove?
V2 – Mah là, là per di là, ora vedo, vado un pò là, perché qua.... Va bè che poi anche là… Comunque insomma là, meglio che qua… Comunque qui siamo arrivati ad un livello veramente insostenibile. I marocchini… I nullafacenti… I tossici… Gli spacciatori… Ma porca puttana… Che gente di merda… Tutto il giorno davanti al bar… Ma vaffanculo… MA VAFFANCULO! VAFFANCULO! CHE VITA DI MERDA! CHE PAESE DI MERDA! VAFFANCULO! NON LE VOGLIO NEANCHE LE TUE CUSTODIE, TANTO ROMPO ANCHE QUELLE! CIAO!
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V2 – Oh ciao Lolli. Solite cose eh, tutto a posto, in questo bel paese di merda.
Lolli – Ehm ciao (pensa a come fuggire)
V2 – Vai a lavorare eh? Vengo un attimo con te, che dopo devo andare là, che forse ho trovato una casa e vado a stare un po’ là, va bè che poi anche là…
Lolli – (lampo di genio) Hai poi trovato quel lavoro che mi avevi detto che cercavi?
V2 – Beh ciao.

martedì 28 febbraio 2012

LEZIONE DI GEOGRAFIA: Gli Indiani (Novembre 1982)

Gli indiani non stanno in India, come sono soliti spiegare i professori, bensì la loro reale sede è il Pakistan. Gli indiani di oggi discendono da John Wayne, che morì nel Pliocene perché gli era rimasto in gola un osso di dinosauro. Ci furono tre razze principali con a capo tre famosi capostipiti: Toro Seduto, Aquila Forte e Sole Piatti. Ci furono molte guerre tra loro: due secoli dopo, a forza di frecce, si ammazzarono tutti. Rimase solamente Giusto Pio. Piano piano si riformarono altre razze e cominciò l’avanzata del progresso: Jacopo Ortis inventò le poste e Dino Zoff i francobolli. Purtroppo non esistevano ancora le scuole: i piccoli indiani passavano il tempo leggendo Rio Bravo e cantando sotto la pioggia. Un bel giorno venne inventato il disco, e tutti si diedero da fare per partecipare a Canzonissima. Fu inventato anche l’ippodromo da un uomo chiamato cavallo e di conseguenza il Totip da Frate Indovino. Così via fino ai giorni nostri, in cui gli indiani sono quasi scomparsi ma se ne possono trovare tanti a Bologna.

Collage art 1983

lunedì 20 febbraio 2012

Organizatsya

Entrai nel minuscolo bar. Sapevo che non avrei dovuto farlo, son quei momenti di improvvise derive e sprezzo del pericolo. Io che non metto mai piede nei negozi di abiti, negli apple store, perché non sopporto l’incontro ravvicinato con i commercianti. Vado alla grande nei centri commerciali, dove se ho bisogno di uno che mi illustri la differenza tra 60 hz e 100 hz negli schermi LCD devo aspettare almeno venti minuti, poi ne sa meno di me. Prendo la merce, non cago la cassiera, anche se è bella, le porgo la tessera perché sono fidelizzato, pago e torno a casa senza dialoghi.
Le parole più odiose dell’intera fraseologia umana passata e presente sono “desidera?”, “posso aiutarla?”, “cerca qualcosa?”. Ma porca $%£#@§, sono venuto qua per rovistare tra i cd per un’oretta poi svuotarmi il portafoglio come faccio in tutti gli altri negozi, cos’è questa, una boutique d’inizio secolo? Mi fai guardare se c’è qualcosa dei Focus che non conoscevo? Oppure li tieni nascosti?
Va bè insomma, sono in quella zona mai visitata, ho fatto tardi a lavorare ed sono già le 13. Per stavolta lasciamo perdere il kaiten sushi, c’è questo bar piccolissimo ma dalla vetrina si possono vedere chiaramente dei tramezzini enormi traboccanti di uova e funghi e col prezzo altrettanto leggibile di € 1,50. Soccia.
É veramente piccolo questo bar: al di là del bancone c’è spazio solamente per un tavolino rotondo alto e per un frigo pieno di birre, e la barista incinta ingombra anche psicologicamente. Approccio non esuberante accettabile, cortesia distaccata, le chiedo prima uno con le uova, che goduria. Poi un altro coi gamberoni, insalata, salsa rosa e un po’ di scorzine di limone: meraviglioso.
Sono a metà del secondo tramezzino quando entra un tipo basso e nerboruto con giacca di pelle marrone, e con sguardo inespressivo dice alla barista qualcosa di incomprensibile in un accento decisamente sovietico. La barista chiede “come?” ma il tale si gira ed esce.
Non riesco a finire il tramezzino: torna dentro quello di prima insieme ad un altro quasi uguale, ma stavolta con una foga che in due passi sono già dietro al bancone e assalgono la barista incinta, uno tenendola stretta con un braccio intorno alla gola, e l’altro gridando in russo. Lei balbetta sputazza e tossisce “non so niente, non capisco”, cerca di gridare, ma le mollano due smanarversi in faccia, poi quello che la tiene estrae un coltello enorme. Io in effetti mi cago un po’ addosso, vorrei scappare ma sono paralizzato.
Eh insomma oggi va così, le tagliano la gola poi la buttano di là dal bancone, ed il corpo piomba a terra davanti ai miei piedi. Solo allora si rendono realmente conto della mia presenza, e mi guardano negli occhi parecchio male.
Mi risveglio improvvisamente e gli faccio “YEAH!” sorridendo con entrambi i pollici alzati. Poi gli dico “I get up and nothing gets me down, I like to jump and then go round and round”, tanto non capiscono niente, mollando un potente calcio nelle gambe del cadavere. “Might as well JUMP!”, poi lascio 3 euro sul tavolino ed esco, mentre i due mi guardano basiti e pietrificati.
Quella voltà lì mi andò fatta bene, ma d’ora in poi solo kaiten sushi.

venerdì 17 febbraio 2012

dopo san benedetto val di sambro e santoro

Lo sto guardando per tre motivi:
1) devo rosicare, avendo parlato al telefono lo scorso settembre con Morandi in persona;
2) ho la TV 46 pollici full HD, e sperimento il canale 501;
3) partecipo brevemente ai commenti di un gruppo segreto di facebook, è come guardarlo in compagnia.

Commenti in ordine sparso.



So già che i vincitori di Sanremo sono i truccatori (trucchi impeccabili per ognuno, li ho esaminati in HD, eccetto le tette sudate della Civello quando al regista gli è scappato un attimo il fader e mi si sono presentate dinanzi per una larghezza di circa 80 cm) e l'orchestra, anche se i fiati hanno mollato qualche scoreggia con i marlene prinz, tuoi senza ritorno, e probabilmente hanno fatto apposta perchè nun se potevano da sentì.


La bertè era The Wrestler, mostruosità ipnotica (cit. Maccagnani) dell'orlo muscolomembranoso.
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/f/f0/Lip.agr.jpg/250px-Lip.agr.jpg

Io me la ricordavo così:http://www.youtube.com/watch?v=BIgf-kXaxhE

Ecco un problema, c'è un sacco di gente anziana che me la ricordavo meglio.


Luca e Paolo, Celentano, eccetera, battute tristi, satira politica di stocazzo, ma autori coi soldi che prendete potevate sforzarvi un pò di più, lo so che sono tanti ma non ci sono mica solo li regazzini gnoranti e i pensionati di forza italia eh. Quest'anno lo guardo anch'io, orsù, non mi avete chiamato neanche in giuria, almeno dite una cosa per me.
Quei due dei soliti ignoti mi hanno fatto scappare l'unica risata nervosa alla fine della gag sulla balconata, quando uno ha detto "andatevela a pijà 'n der cu...". Forse mi è tornata in mente quella di "A Franco, no mò mme stavo a pensà 'na cosa...", comunque mi sono vergognato subito e sono tornato alla serietà e mestizia.


NOA come ha aperto bocca ha spazzato via tutte le altre ovipare, per quanto al momento potessero anche sembrare brave. Poi però Finardi se non faceva la cazzata di Elvis non stava bene, va bè per stavolta ti perdono ma smettila.



Bregovic fa piacere vederlo, ancora di più con Bersani che mi sembra l'unico bravo lì in mezzo, ma c'è sempre quel non so che a rovinare tutto. Forse è Sanremo in sè (o Sanremo in me). Beh, anche se avessero suonato a San Benedetto secondo me non andava tanto meglio.


Cos'è che han fatto con Al Jarreau, tutto un casino lì, non si capiva una sega.


Josè Feliciano sembrava il Frumens, soccia che emozione, Frumens a Sanremo.
http://www.youtube.com/watch?v=4vYAWXps960



Ehhhhhh Brian May con quella bagaglia non l'ho voluto vedere, vorrei mantenere un buon ricordo. Mia moglie dice che la Irene è parecchio brutta: io l'ho vista la seconda sera cantare da sola, non mi sembra poi così tremenda, il problema dev'essere la bruttezza interna genetica.


A proposito di donne, la Cagnalis è molto utile al genere umano. L'unica cosa degna di nota che ha detto è stata 'Ugenio Finardi'. Poi ho letto su Ho Letto che adesso sta con Steve-O, quello di Jackass che sniffa il wasabi e vomita, beve il sudore del ciccione e vomita, annusa le scoregge e vomita, mangia uova le vomita le frigge e le rimangia, si fa mordere il pisello dagli animali, e soprattutto si taglia gli incavi delle dita dei piedi con la carta. Massimo rispetto per Jackass, ma c'è gente di ben altra levatura (Jonze ad esempio).
Belen non si capisce che cazzo c'hanno tutti quanti con lei qui, ma che fame c'avete ahò? Mai vista una bella ragazza? Ma facetevi un giro su youporn se non ce la facete più. A me viene in mente solo Corona che si unge il pene davanti allo specchio, il porno di Belen non l'ho visto.


Mi sembrava invece parecchio bella la Pellegrini, ma io col mondo dello sport non ho niente da sportire, poi a 23 anni ero meglio anch'io.


Insomma Sanremo faccio bene a guardarlo, mi tira molto su il morale, mi rendo conto che canto meglio di quasi tutti. Appena riesco vi faccio vedere un pò di video del tributo a John Lennon dove ho cantato MOTHER e suonato Imagine con Eloisa Atti, SENZA PROVE e con un'acustica indecente. Non ce li ho mica gli in-ear monitor da un milione ciascheduno (Un milione a giulio un milione a maria...)
Però ieri sera a un certo punto non ce l'ho fatta più e ho messo la terza puntata di Alcatraz.

Se lo guardo ancora vi faccio sapere.

lunedì 6 febbraio 2012

Aiuto

Analisi del sangue per i bambini a circa € 150 cadauno, come nei telefilm americani.
Arriva l'esercito a spalare la neve (eccetto dove c'è un sindaco che funziona, a Monghidoro). L'esercito. L'ESERCITO A SPALARE LA NEVE. Avete capito bene? Lo ridico. L'ESERCITO PER SPALARE LA NEVE.

Scuole chiuse qua a Castiglione, bloccato a casa coi bimbi dalla scorsa settimana.
Impazzisco improvvisamente in cucina, e comincio a guardarmi intorno nel microcosmo. Giusto quelle due cose che ho trovato velocemente in dispensa.
L'acqua Norda arriva dalla sorgente Doggio Introbio (LC).
Peperoncini ripieni al tonno: Lamporecchio (PT).
Succhi di frutta: Alfonsine (RA).
Insalata messicana di tonno: Polonia.
Pelati: Podenzano (PC).
Passata: Buccino (SA).
Sale iodato: Caleppio di Settala (MI).

Ricotta: Segrate (MI).
Capperi (marocchini): Pastorano (CE).

Pepe: Bussolengo (VR)
Peperoncini: Ospedaletto (BS).

Una mappetta per queste due o tre cose
Poi vado in autostrada, sì perchè spesso mi tocca anche l'autostrada, vengo strombazzato per tutto il tragitto da Casalecchio a Rioveggio senza motivo apparente da camionisti in preda alla cocaina che portano la passata di pomodoro all'amianto da Salerno a Casalecchio. Non capisco perchè, sto lì nella mia corsia ai 130, evidentemente mi sfugge qualcosa.

Ah poi la mia abitudine ossessiva di conservare gli scontrini ora è diventata prassi comune. Ho degli scatoloni pieni di scontrini dal 1983, non sto scherzando. Ora li conserviamo anche in famiglia per dimostrare le spese, per mostrare agli sgherri che non abbiamo usato contanti per pagare a nero l'antennista (700 euro per vedere il digitale terrestre, ma sta diventando un discorso a scatole cinesi).
Allora, unitamente a tutta una serie di situazioni prettamente italiane, a questo punto non mi suicido perchè 1) ho figli 2) c'è gente che non se lo merita.
Insisto.

giovedì 26 gennaio 2012

Olivette

Telefonicamente, essere trattato con sufficienza e sarcasmo da una dipendente della ditta che mi ha venduto la fotocopiatrice, perchè:
1) ho titubato a citare il messaggio di errore che appariva sul display. Dapprima ho citato solo C04, poi mi è sovvenuto che lampeggiava alternato a 010. Ah, ecco, disse Ella. Adesso sì che ci siamo, vada a bordo cazzo. Sul foglio di chiamata che mi ha lasciato poi il tecnico, viene scritto "bloccata c4 010 ???" con tre punti interrogativi che stanno lì a memento della mia idiozia. Non ho idea di come funzioni una fotocopiatrice, mettimi alla gogna. Però non sono neanche demente, c'era scritto c4 010 e ti ho detto c4 010, brutta #@§%.
2) Ho detto di aver aspettato un pò a chiamare l'assistenza, pur sentendo un rumoraccio da qualche tempo. Volli fare lo sborone dicendo di aver aperto l'oggetto e cercato inutilmente sporcizia nella ventola, ma Ella mi uccise rispondendo "eh ho capito, ha aspettato finchè non si è rotta". 

Tengo a precisare che tale ditta è un'eredità di mio padre. Già da anni non acquisto più computer da loro, semplicemente perchè costano un terzo in più, se non il doppio, e da tempo non ho bisogno di assistenza e me li aggiusto e upgrado da solo, alla faccia dei codici di errore delle fottute fotocopiatroci. Peccato per lo storico marchio, ai tempi dell Ing. Olivetti ci ha lavorato anche mio nonno, ma questi sono finto cortesi come il gewürztraminer che puzza di piscia di gatto.

Angela ieri sera è andata al cinema con amici mentre io intrattenevo a casa la prole con ALICE di Jan Švankmajer, altro che Pixar (e tra l'altro, nel pomeriggio ho guardato con Giulio IL RAGAZZO CON LA BICICLETTA dei Dardenne).
Al suo ritorno mi ha raccontato una storia, che riporterò in dolce stil brigadiere.
La suddetta in epigrafe generalizzata si recava presso una mescita di alcoolici in prossimità del cinema Odeon in Via Mascarella, ordinando due birre per gli amici ed un prosecco per sè stessa. Avendo un appetito importante causato da pasti in orari irregolari, chiedeva all'amica se fosse possibile nutrirsi. L'amica a sua volta chiedeva dapprima al gestore notizie su panini o altro cibo veloce ricevendo risposta negativa; si recava pertanto al bancone trovando un contenitore ripieno di salatini, che prontamente portava al proprio tavolo, immediatamente seguita dal gestore che sequestrava il contenitore definendolo troppo grande per le caratteristiche di tale clientela e lo sostituiva con uno più piccolo.

Secondo me sti stronzi falliscono entro l'anno.



Che poi la Pixar va benissimo, non fosse per l'indotto. Ma io raramente mi faccio irretire.

venerdì 6 gennaio 2012

un bel Telemangi da GESE con FARNEDI e VENANZIO

Non perdetevi un fa qulo

Il titolo è tratto da una frase scritta da Giulio a 4 anni. A proposito, non avrei dovuto fare un figlio uguale a me: è insopportabile.
L'ultimo dell'anno tutti a letto alle 22, così dopo una mezz'ora di depressione acuta ho poi visto due film, che mi sono già scordato quali erano.
Angela con l'influenza pesa, poi anche Francesco, poi anche anch'io, che avevo ed ho delle robe di merda urgenti di lavoro, che rischio la denuncia se non gliele dò in tempo e se non gliele faccio pagare poco. Il 3 gennaio, che ero in ufficio con la febbre a far tornare un rilievo altimetrico, si è svegliato mezzo mondo e mi hanno affibbiato 6 lavori dei quali 2 urgenti. Tutti quel giorno lì. Poi dice che c'è la crisi. Una signora mi ha parlato al telefono ininterrottamente per 14 minuti, finchè son riuscito ad acchiappare bene una sua pausa respiratoria per dirle che avevo la febbre e non sarei riuscito ad andare all'ufficio tecnico in settimana. Durata totale della sconvolgente telefonata 16 minuti.
Almeno avessi dormito 4/5 ore a fila, una qualche notte. Sempre sul divano a sudare / rabbrividire / tossire / orinare (non sul divano). Dormo solo con i podcast di Black Out, i Popol Vuh, i Tangerine Dream, Marcos Valle, l'ultimo di Steve Howe; ma quando finiscono mi sveglio. Se metto il repeat qualcuno se ne accorge, e mi sveglio lo stesso.
Una mattina ho comprato un dolce cinese alle castagne, in Via Ferrarese. A casa l'ho aperto, l'ho assaggiato con Giulio dicendo: molto farinoso ma ha un buon sapore. Era farina. Non ho idea di come si possa cucinare un dolce cinese alle castagne. In rete c'è una ricetta di Martha Stewart ma ci vuole una settimana solo per trovare gli ingredienti.
Ho anche comprato una bevanda cinese all'arancio: piccoli granellini di arancia galleggiavano nel gel. Bello da vedere, gusto fresco e moderato, ma non siamo abituati a bere il gel.
C'ho il palo della parabola sul tetto montato da bestia, se tira ancora un pò di vento rovina sui pannelli solari nuovi. Stanotte vento anomalo, si dorme alla grande.
Ma porca puttana, oggi è la befana. Anche la befana ci voleva. Dopo abbiamo finito o no?