lunedì 12 marzo 2012

Uomini e cofani

Vengo da una famiglia collezionista da parte di mamma. Dopo 44 anni conserva ancora il moncherino del mio cordone ombelicale, giuro. Sto facendo giocare i miei figli con i Playmobil del 1974, nonchè con la rarissima collezione completa di Barbapapà in gomma prodotti dalla Fabianplastica. Leggiamo valanghe di libri e giornalini che mia mamma aveva cominciato a conservare dieci anni prima della mia nascita.

Sarebbe stato incompatibile con l’asse strutturale genetico non essere parimenti feticista e quindi, trasportandomi in ambito musical-discografico, ho un sacco di vinili e cd, anche inutili, tipo i cd singoli degli U2.

Ogni tanto intrattengo qualche breve dialogo con amici rudi ma saggi, che mi dicono: “Allora, facciamo il punto. Tu hai già il vinile di We’re Only In It For The Money di Zappa. Adesso spiegami perchè dovresti spendere 45 euro per comprare un cd giapponese imitazione in miniatura di un originale che hai già!”. Ammetto di avere bisogno di queste strigliate, soprattutto adesso che è finita la festa, ho comprato moglie casa e due bimbi e non ci sono più soldi per Amazon. Ho finanziato parecchio Nannucci e Rockshop dal 1983, poi però hanno chiuso prima loro.
Vabbè, mi sono spinto online fino in Brasile per completare la discografia degli Os Mutantes, in Irlanda e Gran Bretagna vado di Christy Moore e Gong, i dischi di Bernard Lubat me li faccio mandare dal suo paesino Uzeste, ma le ore trascorse da Nannucci sono state veramente tante.

Una delle ultime esperienze fisiche in negozio, tuttavia, è stato accorgersi del ritorno in catalogo dei cd di John Martyn, introvabili da anni. Island, edizione standard con l’arcobaleno sulla costina, niente remaster o bonus tracks; almeno avevano il jewel case nuovo fiammante senza graffi, segno di ristampa recente, e non c'era il bollino SIAE a mezza via che sigilla l’apertura, abominio criminale. Chi me li restituirà i quarti d’ora passati a togliere le tracce di adesivo facendo un’operazione molto simile alla depilazione a strip?
Insomma ne compro solo tre, perchè i miei sensi di ragno mi facevano sospettare qualcosa. E infatti dopo 15 giorni vedo la pubblicità della nuova serie JOHN MARTYN REMASTER. Ho dovuto ricomprare anche quei tre, e ovviamente su ebay nessuno ne vuole mezza dei vecchi unremasters.

Via via fino ad essere sommersi dalle Deluxe Edition di qualcosa uscito 10 anni fa (che per il mio orologio biodiscografico equivalgono a 10 minuti); oppure il cofanettone di Quadrophenia con 4 cd, dvd, 45 giri, foto, foglietti, libro; la recente apoteosi delle Immersion Edition dei Pink Floyd. Attualmente The Wall consta di 6 cd e 1 dvd, e costa 100 euro.

Innanzitutto mi chiedo se qualcuno è ancora senza The Wall in casa. Io ad esempio ho il vinile, e la versione del cofanetto Shine On dei primi anni ’90: pensavo di essere già abbastanza rimasterizzato. Poi ho trovato da scaricare (illegalmente) in rete la versione quadrifonica, il dvd audio 96/24, la prima stampa tedesca su cd, la versione deemphasized (non mi chiedete, non ho mica avuto voglia di capire).
Idem per Dark Side Of The Moon, di cui ho due vinili (uno è originale dell’epoca) e tre cd, oltre alle suddette versioni trovate in rete. E nonostante questo la EMI riesce ad attirarmi verso il nuovo cofano da 100 euro, che lascerò comunque lì dove sta.
Ci fanno comprare lo stesso disco più o meno ogni 5 anni, dal 1970.


Poi c’è Steven Wilson, che è un capitolo a parte nella storia dell’umanità vinilica. L’ho amato come tutte le donne che non ho potuto avere: in casa ho della sua roba su picture disc che aveva registrato da bambino, vinili colorati, cd allegati a fanzine inglesi e riviste greche, il disco degli Opeth dove suona un pezzo alla tastiera, quello di Fish che ha mixato. L’ho comprato eccome il cofanettone di Grace For Drowning, coi suoi 3 cd e il bluray, costava relativamente poco, e non era una cosa che avessi già. Però d’ora in poi andiamoci piano. Senonchè Steven si è messo a rimasterizzare e rimixare in 5.1 tutti i King Crimson, poi evidentemente ha buttato giù due Brufen da 600 con una Red Bull, una spruzzata di Babyrinolo, un caffettino, ed ha rimixato anche un disco dei Caravan e Aqualung dei Jethro Tull.
Ero appena riuscito a vendere su ebay i vecchi cd dei KC dopo aver completato la collezione del 30° anniversario in versione giapponese, benchè avessi già i vinili. Ricompriamo pure tutto per il 40°, in rete i prezzi sono accettabili. Però non avrò mai il tempo per capire se, come sostiene un eminente discografico mio amico su Facebook, Steven ha tolto il mellotron da un brano di Lizard. Anche l’ultimo album di Steven alias Bass Communion è uscito in doppio LP più un cd, e dice che i supporti sono mixati diversamente. Dovrò aspettare che i miei figli prendano la patente per avere la mezza giornata necessaria a comparare le versioni.

Se i responsabili della EMI investissero una qualche scarna risorsa ad esempio in me, che ho pubblicato 2 album con i Central Unit. Almeno lo saprebbe qualcuno in più e se li scaricherebbe gratis, invece niente. Potrebbero anche pagarmi le royalties in cofanetti.
Non sono mica tanto furbi.

N.B. - Questo post è stato scritto per www.stonehand.it

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