giovedì 26 gennaio 2012

Olivette

Telefonicamente, essere trattato con sufficienza e sarcasmo da una dipendente della ditta che mi ha venduto la fotocopiatrice, perchè:
1) ho titubato a citare il messaggio di errore che appariva sul display. Dapprima ho citato solo C04, poi mi è sovvenuto che lampeggiava alternato a 010. Ah, ecco, disse Ella. Adesso sì che ci siamo, vada a bordo cazzo. Sul foglio di chiamata che mi ha lasciato poi il tecnico, viene scritto "bloccata c4 010 ???" con tre punti interrogativi che stanno lì a memento della mia idiozia. Non ho idea di come funzioni una fotocopiatrice, mettimi alla gogna. Però non sono neanche demente, c'era scritto c4 010 e ti ho detto c4 010, brutta #@§%.
2) Ho detto di aver aspettato un pò a chiamare l'assistenza, pur sentendo un rumoraccio da qualche tempo. Volli fare lo sborone dicendo di aver aperto l'oggetto e cercato inutilmente sporcizia nella ventola, ma Ella mi uccise rispondendo "eh ho capito, ha aspettato finchè non si è rotta". 

Tengo a precisare che tale ditta è un'eredità di mio padre. Già da anni non acquisto più computer da loro, semplicemente perchè costano un terzo in più, se non il doppio, e da tempo non ho bisogno di assistenza e me li aggiusto e upgrado da solo, alla faccia dei codici di errore delle fottute fotocopiatroci. Peccato per lo storico marchio, ai tempi dell Ing. Olivetti ci ha lavorato anche mio nonno, ma questi sono finto cortesi come il gewürztraminer che puzza di piscia di gatto.

Angela ieri sera è andata al cinema con amici mentre io intrattenevo a casa la prole con ALICE di Jan Švankmajer, altro che Pixar (e tra l'altro, nel pomeriggio ho guardato con Giulio IL RAGAZZO CON LA BICICLETTA dei Dardenne).
Al suo ritorno mi ha raccontato una storia, che riporterò in dolce stil brigadiere.
La suddetta in epigrafe generalizzata si recava presso una mescita di alcoolici in prossimità del cinema Odeon in Via Mascarella, ordinando due birre per gli amici ed un prosecco per sè stessa. Avendo un appetito importante causato da pasti in orari irregolari, chiedeva all'amica se fosse possibile nutrirsi. L'amica a sua volta chiedeva dapprima al gestore notizie su panini o altro cibo veloce ricevendo risposta negativa; si recava pertanto al bancone trovando un contenitore ripieno di salatini, che prontamente portava al proprio tavolo, immediatamente seguita dal gestore che sequestrava il contenitore definendolo troppo grande per le caratteristiche di tale clientela e lo sostituiva con uno più piccolo.

Secondo me sti stronzi falliscono entro l'anno.



Che poi la Pixar va benissimo, non fosse per l'indotto. Ma io raramente mi faccio irretire.

3 commenti:

  1. Dio santo.
    Contenitore di salatini troppo grande.
    Perchè hai preso solo una birra.
    Dio santo.

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  2. Bisognerebbe presentarsi nel locale in una quarantina, e ordinare ciascuno un bicchiere di acqua naturale, spiegando al gestore che la tipologia della consumazione è dovuta all'aspettativa rispetto al suddetto personaggio ed al suo merdoso locale.
    Poi uscire tutti assieme non prima di avere pisciato negli angoli.

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  3. Fortunatamente c'è una selezione naturale per questa genia. Tutti i locali che vedo sparire, cambiare e ricambiare gestione più veloci della luce, sono in buona parte gestiti da sti cazzoni ignoranti incapaci, che scelgono lavori inadatti alle loro facoltà mentali. Come se io domattina volessi diventare parrucchiere, sarto o cassiere di supermercato.
    Il povero Toniotto si rendeva bene conto di non poter fare a lungo il cassiere di supermercato; quindi una mattina, poco prima di natale, rispose ad una cliente particolarmente pedante "signora, provi bene ad andare affanculo" e tornò a casa.
    Questi qui dovrebbero ricevere un sussidio statale per restare chiusi in casa a far nulla e guardare Mediaset, tante sofferenze risparmiate per loro e per noi.

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