mercoledì 23 aprile 2014

Fuori catalogo: la recensione di Estrema Riluttanza

Oltre a ricopiare il testo, mi sembra bello postare il link alla pagina di Stonehand, che ha gentilmente concesso lo spazio ad Estrema Riluttanza per parlare bene del mio cd. Almeno io l'ho intesa così eh, magari era un giro di parole per dire che a Genova c'è il mare (cit.)
http://www.stonehand.it/wordpress/fuori-catalogo-riccardo-lolli-quantaltro/


Quella di oggi è un’assoluta novità, ho deciso di lanciarmi in una recensione; parliamo ovviamente di dischi, nello specifico di Fuori Catalogo, opera prima di Riccardo Lolli fresca di pubblicazione grazie a un ardito progetto di crowdfunding.

Di Riccardo Lolli e della sua voce mi è capitato di parlare già in altre occasioni (vedi La genesi dei biscotti) ma oggi il compito è molto più arduo, vorrei mettere su carta le sensazioni e i pensieri che si accavallano nella mia testa mentre ascolto il suo CD.

Non so se vi è mai capitato di fare uno di quei test in cui vi mostrano un’immagine e poi vi chiedono se riuscite, dentro la stessa immagine, a individuarne un’altra, e magari voi provate ma non ce la fate quindi, quando finalmente ve la indicano, finite col sentirvi parecchio tonti perché l’immagine era lì, chiarissima, solo che voi non riuscivate a vederla.

Ecco, ascoltando le canzoni di Riccardo Lolli ti senti un po’ così, un momento ti trovi in piedi in una normalissima stanza e il momento dopo tutto si è capovolto e al posto del tavolino c’è il lampadario, però la cosa ti appare assolutamente logica e naturale e quel lampadario è in effetti un perfetto tavolino, eri tu che non lo guardavi bene.

Non so, sarà che in mezzo a tanta prevedibilità e circondata da parole che vedi arrivare da chilometri di distanza, il fatto di essere sorpresa e di trovarti a guardare il mondo con un paio di lenti diverse fa un gran bene.

E poi ogni canzone è un po’ come la borsa di Mary Poppins, magari da fuori sembra solo una borsa, niente di speciale, poi però Lolli ci infila una mano e tira fuori il mondo, e tu ti ritrovi senza sapere bene come su un autobus di linea tra avvocati, e cipolline sottaceto, a sorridere di cinghiali illegali e arti artificiali, ma sempre con il cuore stretto di chi sa che al momento il capolinea è tutto quel che ho.

Dopo aver ascoltato qualche canzone ti viene da pensare che sì, finalmente l’hai inquadrato, sai chi hai di fronte; e invece lui ti confessa che si è innamorato di un floppy disk e tu lì per lì non sai che pesci prendere e c’è una tenerezza palpabile che non sai bene dove mettere, hai troppe cose tra le mani e non sai come gestirle.

Quando finalmente arriva Fuori catalogo, sei pronta a qualunque cosa, non sai cosa aspettarti ma sai che non lo sai ed è bello aprire le orecchie pronta al prossimo regalo, perché queste cose qui non le puoi pretendere, ti arrivano in dono e tu le accetti, come dice Lolli ad altezza di bambino ci son le caramelle, lei che è alto riesce a prendermi le stelle.

Lolli per fortuna è alto un gran bel po’.

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