lunedì 19 settembre 2011

Cervelli

Vediamo se mi ricordo tutto.
Il piccolo esordisce all'ESÍLO, anzi materna: 4 foto tessera, due sacchetti di tela uno con le lenzuola e uno col cambio, tutto singolarmente taggato con nome e cognome.
Il grande va in 2a elementare anzi primaria (farà anche ginnastica anzi motoria), ha una quantità di libri ordinati a giugno e arrivati adesso, quadernoni con sovracoperta in plastica taggati, zaino, astuccio con matite, merendina, grembiule nella fattispecie comprato da carrefour dove in offerta avevano solo quelli del milan e della juve, tesserino pagamento pulmino anzi scuolabus.
Per entrambi: piatti bicchieri e posate personali da portare avanti e indietro, blocchetti buoni pasto da comprare alla tua banca indifferente nell'edizione 'fratelli' che costa meno, autocertificazione per l'entrata anticipata dove sottoscrivo che mi tocca lavorare come dove e quando, l'elenco di coloro atti a raccattare il bimbo all'uscita, la liberatoria per audio/foto/video delle attività educative.
Ieri abbiamo preparato tutto, in due, dalle 17 alle 20.
Per un paio di settimane gli alunni escono anticipatamente, costringendoci ad equilibrismi automobilistici. Ogni mattina: chi resta alla mensa oggi? Uno, l'altro o entrambi? Quindi, a chi va il buono pasto e il sacchetto con piatti e posate? Oggi c'è per caso ginnastica anzi motoria, che allora servono le scarpe da motoria? 
Le montagne di compiti a casa sembra che vengano assegnati ai bimbi, in realtà sono per i genitori.
Mia moglie obbedisce e si diverte anche un pò. Io pure adempio, con un qualche vaffanculo (a scuola e a casa vostra: fanculo!) che aiuta a sopravvivere.

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